(Dati e analisi tratte dal lavoro di tesi di laurea di Marco Angelillo, a.a. 2014/15, relatore prof. Alessandro Taurino.)
Siamo nel 2016. In un mondo totalmente globalizzato e di larghe vedute, in cui l’accesso al web ha permesso l’accesso all’Informazione, lo Psicologo, soprattutto in Italia, lotta ancora affinché gli sia riconosciuta l’importanza che merita. Al di là di qualsiasi considerazione di natura socio-politica inerente al nostro paese, i pregiudizi e lo stigma sono più vivi che mai. Non importa se, nel lontano 1879, sia stata riconosciuta come disciplina scientifica e accademica grazie agli studi di laboratorio di Wilhelm Wundt.
La situazione fatica a evolversi. I dati mostrano che gli psicologi dipendenti nel Sistema sanitario sono circa 6.000, a cui si devono aggiungere altri 1.500 psicologi con contratti di varie tipologie. Il rapporto, quindi, è di circa uno psicologo ogni 10.000 abitanti: una miseria, se consideriamo l’importanza e il peso che potrebbe portare una massiccia presenza di questa figura; una miseria, se andiamo a osservare, qui di seguito, una serie di successi sperimentali ottenuti con l’inserimento dello psicologo nei contesti di cura ambulatoriali (per intenderci, stiamo parlando degli studi in cui il medico di base riceve i pazienti).
OLANDA
In un’analisi effettuata tra il 2010 e il 2011, sono stati presi in consegna i dati estrapolati da una sperimentazione effettuata su 55.067 pazienti, i quali sono stati trattati da un totale di 613 psicologi di base (1).
I risultati hanno mostrato che, per il 73% dei clienti, il trattamento ha raggiunto una conclusione regolare andando a buon fine, mentre per il 71% di questi clienti il trattamento è stato concluso in massimo otto sedute. Inoltre, in più della metà dei casi, il disturbo lamentato è stato classificato come depressione o ansia. Riporto, forse, il dato di maggiore rilevanza: è stato notato un visibile miglioramento dei disturbi lamentati nel 60% dei casi e un forte miglioramento il 13%, con un alto grado di soddisfazione riportato dagli stessi pazienti (circa 8,5 su 10).
GRAN BRETAGNA
Nel 2011 è stato avviato il programma IAPT (Improving Access to Psychological Therapies), quando il governo inglese ha deciso di investire la bellezza di ben 400 milioni di sterline (circa 500 milioni di euro) fino ad aprile 2015 (2), per finanziare una strategia di miglioramento della salute mentale e del benessere della nazione, ampliando i servizi di psicoterapia sul territorio.
I primi risultati (3) (4) (5) ci mostrano che più di 1 milione di persone ha usufruito del servizio, di cui circa 680.000 hanno portato a termine il percorso terapeutico, e su 22.147 pazienti previsti, addirittura 34.438 sono tornati al lavoro dopo periodi di malattia causati da ansia e depressione (6).
A livello economico (facciamo riferimento alle spese mediche) il riscontro è stato notevole: ci si aspetta che per il 2017 il guadagno netto si andrà ad aggirare intorno ai 7,5 milioni di euro.
ITALIA
Ebbene sì, anche qui da noi è stato messo su un progetto i cui meriti vanno assegnati al prof. Luigi Solano. Il suo studio pilota, che va avanti da ormai 15 anni, vede la collaborazione diretta e congiunta tra medici e psicologi, nato dall’idea di offrire la possibilità di una risposta efficace a un disagio che spesso si nasconde dietro sintomi di natura fisica. Sebbene in questo caso si tratti di singole ASL selezionate (Orvieto; Roma; Rieti), i riscontri sono stati evidenti in termini di diagnosi (circa il 50% ha presentato un qualche tipo di disagio esistenziale (7).
Non è tutto, affatto. Ho avuto in prima persona la possibilità di sperimentare e indagare circa l’eventuale presenza di disagi personali e psichici in pazienti che ogni giorno affollano gli studi dei medici di base in molti paesi della provincia di Bari, con la somministrazione di test accurati.
Anche in questo ennesimo caso, il risultato sembra non essere cambiato: circa il 46% dei pazienti intervistati presenta sintomi depressivi significativi a livello clinico, mentre il 43,5% del campione mostra sintomi ansiosi.
[Per entrambi i grafici, si fa riferimento ad un campione TOTALE di 377 persone estratto da diversi studi ambulatoriali di Bari e provincia]
Un dato curioso, ma coerente con i nostri presupposti, è la convinzione, da parte dei pazienti, di non avere alcun bisogno di un sostegno o aiuto psicologico (8).
Non ci è dato sapere, però, se si tratti di una reale convinzione o di un sincero timore di poter essere giudicati (purtroppo si è ancora fermi alla convinzione che chi si rechi dallo psicologo sia uno scarto della società!).
Ci è dato sapere, però, che secondo un rapporto dell’Harvard School of Public Health, tra il 2011 e il 2030 il costo delle malattie mentali in tutto il mondo sarà di oltre 16 trilioni di dollari in termini di mancata produzione.
Quasi dimenticavo… le patologie psichiatriche quali ansia, depressione o disturbi bipolari sono già, nei paesi ad alto reddito, la principale causa di perdita di anni di vita per morte prematura e disabilità (17,4%) (2). Più bisogno di così…
Marco Angelillo
Bibliografia e sitografia:
- (1)- PETER F. M., VERHAAK PH.D., HANS KAMSMA M.SC., ANNEKE VAN DER NIENT M.SC (2013), Mental Health Treatment Provided by Primary Care Psychologists in the Netherlands, Volume 64 Issue 1, January 2013, pp. 94-97.
- Consultabile presso: http://ps.psychiatryonline.org/doi/full/10.1176/appi.ps.201100541
- (2) http://www.tulliogiraldi.it/wp-content/uploads/2014/05/Protocollo-studio-supporto-psicologico-nella-depressione.pdf
- (3) IAPT REPORT [www.iapt.nmhdu.org.uk] IAPT (2012), IAPT three year report, November 2012 [www.dh.gsi.gov.uk]
- (4) GYANI A., SHAFRAN R., LAYARD R., CLARK D.M. (2011), Enchancing recovery rates in IAPT Services: Lessons from analysis of the Year One Data, recuperabile presso l’indirizzo www.iapt.nhs.uk
- (5) CLARK D.M., Implementing NICE guidelines for the psychological treatment of depression and anxiety disorders: the IAPT experience, International Review of Psychiatry, 23: 318-27
- (6) PORCELLI P. (2012), A che punto è il programma inglese Improved Access to Psychological Therapies (IAPT) per ansia e depressione?, La Professione di Psicologo, 1, 22-27
- (7)SOLANO L. (2011), Dal sintomo alla persona. Medico e psicologo insieme per l’assistenza di base, Franco Angeli, Milano.
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